Le Eccellenze enogastronomiche siciliane
Chi viene in Sicilia, terra con un patrimonio storico culturale ricchissimo, torna a casa con gli occhi pieni di bellezza e le papille gustative esaltate dai sapori
Proprio così! È noto infatti che il cibo in Sicilia è anch’esso cultura. La tradizione culinaria siciliana è di fatto tra le più importanti e ricche d’Italia, questo grazie sia alle caratteristiche territoriali dell’Isola che dona un paniere di beni eterogenei – dal mare alla montagna – sia al susseguirsi delle tante dominazioni straniere che si sono insediate in Sicilia nel corso dei millenni, ognuna delle quali ha lasciato un pezzo della propria identità culturale.
Ogni zona della Sicilia ha i propri prodotti tipici legati al territorio e le proprie ricette tradizionali. Tanti sono i prodotti freschi che arricchiscono le bancarelle dei mercati locali: gli agrumi; le verdure; gli ortaggi, il pesce.
Molti prodotti hanno anche ricevuto i marchi DOP, IGP e IGT, come ad esempio le arance rosse di Sicilia IGP, il caciocavallo ragusano DOP, il cioccolato modicano IGP e il pistacchio di Bronte DOP; il mandarino tardivo di Ciaculli IGP; Nero d’Avola DOC; Menfi DOC e tanti altri.
La cucina siciliana rientra in pieno nella dieta mediterranea grazie alla grande varietà di prodotti freschi di stagione e conservati (pomodori secchi, passolina e pinoli, legumi, sarde salate, ecc.) utilizzati nella preparazione dei suoi succulenti piatti: dalla caponata all’insalata di mare; dalla pasta con le sarde agli anelletti al forno al cous cous di pesce, dal pesce di giornata alla brace al falsomagro di manzo.
Alcuni aspetti della tradizione culinaria della Sicilia affondano le loro radici nell’antica civiltà araba, da cui deriverebbe la preparazione dell’antenata della famosissima cassata siciliana, della granita e delle arancine. Specialità enogastronomiche molto imitate ma praticamente introvabili nel resto del mondo.
Tra queste eccellenze per il palato ci sono: il Cannolo, una croccante cialda fritta ripiena di crema di ricotta di pecora, gocce di cioccolato e scorza d’arancia candita. Deve il suo nome alla cannula intorno a cui si avvolge la cialda durante la frittura; la Cassata, originariamente uno scrigno di pasta frolla con ripieno di ricotta, rielaborata, così come è oggi, dal Cav. Gulì nel 1873 anno in cui la portò all’esposizione internazionale di Vienna rendendola famosa in tutto il mondo. Non si può infine andar via dalla Sicilia senza aver assaggiato il simbolo dello street-food siciliano: l’Arancina…o Arancino?
Questo è il grande dilemma linguistico che divide la Sicilia in due. In verità questo rustico ha la forma del frutto dell’arancio e da ciò deriverebbe il suo nome, dunque la forma corretta dovrebbe essere Arancina. Ma al di là del dilemma puramente linguistico, le arancine sono le regine del cibo da “passeggio” siciliano. Due sono le varianti più famose: “alla carne” – con un ripieno di morbido ragù di manzo spesso arricchito con pisellini e formaggio – e “al burro” – con besciamella, prosciutto e mozzarella. Vi sono poi molte varianti che si differenziano sia nella forma, che può essere sferica o a punta, sia nel ripieno: al nero di seppie, alla norma, con funghi e salsiccia…
Un’altra bontà da non lasciarsi scappare è la Granita con la Brioche col tuppo. Da assaporare a colazione in un tavolino di un bar del centro o seduti in riva al mare, in tanti prelibati gusti con o senza panna, la granita rigenera corpo e anima.
Vi sono tante altre eccellenze eno-gastronomiche da assaporare nella meravigliosa Sicilia: venite a scoprirle…ci proverete più gusto!
Davide Serughetti