Cicloturismo in Sicilia. Un modo “sostenibile” di viaggiare ed incontrare la bellezza
Il cicloturismo, in forte ascesa negli ultimi anni, è un modo alternativo di vivere la vacanza. viaggiare in bici in Sicilia significa vivere il Mito pedalando fra la gente, nelle città, in riva al mare, tra i boschi o negli antichi borghi.
La Sicilia è una terra epica, che evoca miti ed eroi antichi.
Un modo alternativo per conoscerla, entrare nei suoi misteri ed apprezzare le sue bellezze è percorrerla in bicicletta, sfruttando i percorsi cicloturistici presenti in tutta l’isola.
Viaggiare in bicicletta, da pista o MTB che sia, dà l’opportunità di fermarti in piccole località poco turistiche, conoscere la gente, assaggiare i prodotti tipici e i vini tradizionali. Immergerti nella cultura dei luoghi tra edifici storici e natura mozzafiato. Ti dà la possibilità di vivere con qualità il tempo delle tue vacanze.
Se scegli di viaggiare in bici, Terrasini potrebbe essere il giusto punto di partenza grazie alla sua ubicazione strategica sulla costa Occidentale della Sicilia, molto vicina all’aeroporto internazionale di Palermo “Falcone e Borsellino” facilmente raggiungibile in treno, bus o auto.
A Terrasini e nei paesi vicini puoi trovare molte strutture ricettive “bike friendly”, in grado di ospitare anche l’amato mezzo a due ruote: B&B, case vacanze, Hotel and Resort che danno la possibilità di lasciare la bicicletta in un luogo sicuro. Vi sono anche negozi ed artigiani che offrono assistenza tecnica e riparazione.
Una volta scelta la giusta soluzione abitativa per le tue vacanze, non devi fare altro che decidere se:
1- fare il giro della Sicilia, pedalando catarticamente lungo tutto il periplo sapendo che il punto di partenza coincide con il punto di arrivo consentendoti di “chiudere il cerchio”;
2- scoprire la Sicilia occidentale e le sue Isole minori, con la loro forte influenza araba nelle architetture e nel cibo tradizionale;
3- andare sulle montagne Siciliane – dalle Madonie ai Peloritani all’Etna (’a Muntagna), per godere degli straordinari panorami e dei tesori nascosti nei piccoli borghi e scoprire l’entroterra siciliano ricco di storia del paesaggio e fortezze federiciane.
Qualunque opzione tu scelga, puoi trovare facilmente sul web itinerari e suggerimenti di viaggio.
Cosa aspetti allora? Monta in sella e pedala verso…
La Trinacria!
Le opportunità economiche del cicloturismo in Italia
L’indotto turistico delle due ruote passa anche e forse soprattutto attraverso la valorizzazione dei territori. Lo sviluppo di forme di turismo lento ed esperienziale rappresentano un’opportunità di rilancio, un abilitatore per usare un concetto chiave del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per diverse economie territoriali del Belpaese, che offrono ai cicloturisti vacanze memorabili tra splendidi panorami e uno sconfinato patrimonio culturale. Basti pensare che il 54% dei turisti enogastronomici gradisce l’opportunità di prendere parte ad un itinerario in bicicletta o e-bike.
L’impatto del boom della bicicletta non è solo culturale e sociale ma anche economico. In vista delle risorse del Pnrr, le opportunità offerte da questo settore dovranno essere al centro delle strategie di sviluppo delle località e della visione dei player politici ed economici, a cominciare dai singoli imprenditori del turismo. Centrale è la creazione e lo sviluppo delle cosiddette ciclovie, itinerari ciclabili a medio-lunga percorrenza, tracciabili a partire dal recupero di vecchie direttrici dismesse, ex strade ferrate e similari da integrare con tratti di nuova fattura.
I punti di forza delle ciclovie sono svariati. In The Benefits of Cycling (2018) – il report dell’Ecf (European Cyclists’ Federation) – un maggiore utilizzo della bicicletta condurrebbe a un risparmio in spese sanitarie fino a 110 miliardi di euro e di 3 miliardi di litri di carburante annui, oltre alla riduzione di inquinamento ambientale e acustico. Le ciclovie decongestionano anche le strade trafficate. A questo si affianca il tema del marketing territoriale, che nel caso del cicloturismo va a coinvolgere non solo le destinazioni più blasonate, ma favorisce lo sviluppo anche di aree meno frequentate. Secondo le stime FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bciletta – ogni euro investito in ciclovie ne restituisce 3,5 al territorio, e a progetto ultimato ogni chilometro di percorso genera un indotto annuo sulla zona attraversata di 110.000 euro. Una rete strutturata e ben diffusa di ciclovie potrebbe portare secondo questa stima circa 2 miliardi di euro annui nelle casse italiane.
Monica Cecere