Progresso e Territorio: la chiave di volta sta nel Passato

Il territorio è l’esito del processo storico tra società e natura e di come l’uomo abbia dato forma allo spazio naturale in cui si è insediato. Oggi si parla molto di territorio, non solo in senso letterale, ma anche come luogo di identità e cultura.
Anche il lavoro per molti secoli ha assunto peculiarità singolari in base all’economia e al commercio del territorio di appartenenza: mestieri
artigiani e contadini legati alle risorse che si avevano a disposizione, fonte di ricchezza e benessere. Ed è proprio dalla salvaguardia di questo patrimonio umano ed ambientale che dovremmo ripartire per realizzare il vero progresso economico e sociale di alcune aree oggi considerate depresse, come molte ve ne sono nel Sud Italia in generale e in Sicilia in particolare. Per fare questo dovremmo invertire il senso di marcia e ricominciare a guardare al “passato” ricco di bellezza storica, antropologica ed ambientale; passato che invece negli ultimi cento anni è stato fagocitato, in nome dello sviluppo, dall’industrializzazione e dal neocapitalismo.
È stata una distruzione necessaria alla creazione di nuovi bisogni artificiali indispensabili ad un consumo fine a sé stesso, utile solo alle grandi holding e all’alta finanza. Il neocapitalismo si basa sull’economia lineare che prevede che i beni di consumo vengano prodotti, utilizzati per un certo periodo ed infine buttati. Gli oggetti rotti non si riparano, si eliminano. I prodotti agro alimentari e il cibo si comprano già imbustati, belli e pronti al supermercato.
Questa depauperazione culturale ha reso ancora più strutturata una depressione socio-economica che va al di là della contingente crisi economica. La mancanza di lavoro che ha come conseguenza la povertà, potrebbe essere superata se si mettessero in campo nuove leve economiche direttamente collegate al territorio di appartenenza. Non è una ricetta nuova, Danilo Dolci la mise in pratica a Partinico già negli anni Cinquanta.
Allora ricominciamo da noi, non guardiamo alla globalizzazione e alle sue copie stereotipate. La chiave del vero progresso è nel grande patrimonio ambientale, culturale ed antropologico dei nostri territori: rivalorizziamo gli antichi mestieri coinvolgendo i vecchi a formare al “saper fare” le giovani generazioni; rivalutiamo le eccellenze del nostro agro alimentare e della tradizione culinaria, tutelando la biodiversità, il paesaggio, l’ambiente.
Ripartiamo da noi e da che ciò che siamo veramente.
Marco Briguglio