L’azione educativa, tra scuola e famiglia, una grande comunità permanente
Il termine EDUCARE deriva dal latino ex-ducere ovvero “trarre fuori”. Questo termine presuppone pertanto che l’educazione, in quanto strategia del “trarre fuori “ ciò che di prezioso e unico ci possa essere in ogni soggetto, abbia lo scopo primario di favorire la crescita del soggetto – persona valorizzando tutte le sue capacità, attraverso interventi intenzionalmente e consapevolmente strutturati che vanno oltre il semplice accudimento e la soddisfazione dei bisogni primari di ciascuno.
Al fine di garantire l’acquisizione di competenze personali e irripetibili, dello sviluppo integrale del bambino, è necessario che l’azione educativa tenga conto delle due agenzie di socializzazione che intervengono simultaneamente nella vita di ogni bambino, ovvero la famiglia e la scuola. Tra queste due agenzie, pertanto, è fondamentale costruire un’alleanza educativa già riconosciuta e approvata il 20 novembre 1989 nella Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
È noto, da molteplici ricerche in campo neuroscientifico, quanto la plasticità celebrale sia influenzata dalla quantità e della qualità delle stimolazioni sociali e ambientali che il bambino riceve fin dai primi giorni di vita e di quanto queste interazioni interpersonali, insieme al corredo genetico e unico di ognuno, influenzerà tutta la vita e le scelte in età adulta, quando la memoria sociale e ambientale, ormai stabilizzata dalle numerose esperienze fissate nella vita, sarà difficilmente modificabile. Alla luce di ciò risulta di fondamentale importanza l’alleanza educativa tra scuola e famiglia che in sinergia dovrebbero assicurare il raggiungimento del successo formativo di ciascuno. Perché questo si realizzi è necessario equilibrio e corresponsabilità tra scuola e famiglia.
La famiglia deve garantire uno sviluppo sano e amorevole dal punto di vista emotivo e relazionale costituendo per i figli un punto di riferimento essenziale, ma non prevalente, con cui il bambino possa confrontarsi e sviluppare così la propria identità tenendo conto delle realtà nella quale vive (avvento dei social, famiglie allargate, era digitale…) altresì la scuola deve favorire tutti quegli aspetti legati al benessere scolastico che spaziano dalla realtà organizzativa e didattica all’aspetto ludico e relazionale relativo a ogni fascia d’età e differenziato per gradi scolastici. Purtroppo non sempre tutti i compiti della famiglia o della scuola sono portati a termine con puntualità pertanto la scuola, specie negli ultimi anni, ha cercato di andare incontro alla famiglie proponendo progetti sulla genitorialità e sulla povertà educativa o ancora sulla gestione dell’adolescenza e delle realtà social per supportare i genitori nella gestione dei loro figli che diventano, per più di metà della giornata, parte integrante della “famiglia scolastica”.
Questi progetti e questa propensione della scuola verso le famiglie ha permesso di consolidare due aspetti della relazione dell’alleanza educativa tra scuola- famiglia:
- Ha potenziato il sistema di comunicazione scuola-famiglia delineando i ruoli di ciascuna agenzia di socializzazione e creando strategie di lavoro sinergico
- Ha migliorato la qualità della relazione tra genitori e insegnanti.
Obiettivo cardine e ambizioso dell’alleanza tra scuola e famiglia resta quello di costruire una comunità educante permanente che possa lavorare insieme per creare valore e benessere degli alunni/figli da sperimentare quotidianamente attraverso vie educative formali e informali.
Creare valore sin dalla più tenera età è il mezzo con cui l’educazione forma persone competenti che trovano sia la propria felicità e gratificazione personale sia il loro ruolo nella società. Una persona educata al senso di valore, infatti, percepisce e si assume la responsabilità sia della propria vita sia della comunità di cui fa parte. Perché questo possa avvenire i docenti e i genitori dovrebbero riflettere sull’importante ruolo che ciascuno di essi ricopre nello sviluppo educativo e formativo dei fanciulli e realizzare degli interventi sinergici per contribuire alla buona riuscita della costruzione di una nuova comunità educante permanente.
Claudia Ribaudo