Tradizione ed innovazione sono, ossimoricamente, le due parole che più contraddistinguono il mondo del vino.
I cambiamenti sociali di fatto influenzano anche il modo di bere: c’è una maggiore attenzione alla sostenibilità, alle piccole produzioni, ai vini prodotti con uve poco note, alla gradazione alcolica e si sperimentano nuove modalità di acquisto e consumo.
Le tendenze nel mondo vitivinicolo sono cambiate spesso, con fortune alterne nel corso della storia. In passato erano le aristocrazie che “dettavano la moda”, perché direttamente interessati nella produzione e nel commercio del vino.
Da qualche anno, questo settore è iper-dinamico e sembra cambiare di anno in anno. Questo perché oggi i “trend setter” sono soprattutto i Millennials capaci di cercare e condividere i loro vini preferiti attraverso il web e i social media. Anche i ristoranti, i bar e le enoteche con una gestione innovativa hanno un ruolo importante perché offrono ai loro clienti sempre nuove proposte enologiche. Ma senza dimenticare i Winelover, semplici appassionati e cultori del vino, grandi “comunicatori” del mondo social.
Ecco quindi i 5 trend che influenzeranno il modo di bere nel prossimo futuro.
- La sostenibilità, come afferma chiaramente Wine Intelligence (Istituto di ricerca di mercato per il settore vino), è la via maestra da seguire su cui basare le strategie di crescita. Bottiglie di vetro più leggero e la ricerca di packaging alternativi sono passi necessari per ogni cantina.
- La premiumization, cioè la tendenza tra i consumatori all’acquisto di prodotti di nicchia di prezzo superiore, è la conseguenza del crescente interesse per le specialità regionali e per vini prodotti in piccole quantità. La gente è tornata a comprare direttamente dalle aziende agricole, prestando grande attenzione su come e dove i prodotti vengono realizzati. Questo comportamento vede coinvolte anche le cantine molte delle quali, infatti, negli ultimi anni si sono attrezzate per l’accoglienza delle persone, annoiate dalla omogeneizzazione del gusto e alla ricerca di vini capaci di narrare storie e stimolare le loro fantasie. Questo rappresenta un volano di crescita per tante piccole aziende indipendenti finora messe in ombra dal marketing dei grandi nomi.
- I Vini Orange e i Rossi “leggeri”. I primi sono vini bianchi prodotti in ossidazione dal particolare colore arancione. Fino a qualche anno fa prerogativa degli addetti al settore, oggi gli orange wine sono considerati vini di grande e ricercata personalità e sinonimo di vini naturali. Hanno una loro peculiare identità e sono molto apprezzati dal grande pubblico. Noi abbiamo assaggiato il Legacy della Adamo di Alcamo che ci ha stupito e fatto subito innamorare. I secondi, invece, sono il frutto sia della tendenza a ricercare vini dalla bassa gradazione alcolica sia dal cambiamento delle abitudini alimentari che prevedono molte più preparazioni a base vegetale, visto anche l’incremento di persone che sposano la filosofia vegetariana o vegana. Ed è noto che con i piatti a base di verdure mal si accoppiano vini pesanti. In Italia abbiamo un’eccellente selezione di “rossi leggeri, dal basso grado alcolico, poco tanninici e non troppo corposi. Sono vini molto versatili ed hanno molto sapore. Tra questi: i frizzantini Bonarda e Labrusco secco; oppure come vini fermi vi sono: Schiava, Lagrein e Marzamemino dell’Alto Adige, Pinot Nero, Nerello Mascalese e Frappato siciliani.
- I Vini naturali. Liberatisi dall’orribile attributo di “vini che puzzano”, i naturali stanno conquistando sempre un più vasto pubblico, soprattutto giovane attento e molto sensibile ai temi della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Sono vini Green prodotti con diversi metodi: naturale, biologico e biodinamico. I tre diversi tipi di produzione sono accomunati da un uso limitato o nullo di additivi enologici sintetici e, nel caso del biodinamico, a pratiche di vigna e cantina legati ad antiche tradizioni contadine. A queste categorie, negli ultimi anni, se ne è aggiunta un’altra: i vini vegan prodotti senza l’impiego di additivi di origine animale, anche quando non prevedono l’uccisione o lo sfruttamento egli animali, come l’albumina e la caseina utilizzate per illimpidire i mosti.
- I Rtd: Ready to drink. Nati negli Stati Uniti nel 2020, il vino in lattina registra una crescita continua sui mercati internazionali. La grande innovazione industriale è quella di creare delle sottocategorie di prodotti enologici: cocktail a base di vino, in formato monodose, portatile, con una bassa gradazione alcolica che trasforma il vino in bevanda frizzante. In Italia Santero è leader di mercato ma non mancano gli esempi d’eccellenza come lo Chandon Garden Spritz, versione premium del cocktail simbolo dell’aperitivo, prodotto dal Gruppo Louis Vuitton Moët Hennessy e lanciato sul mercato italiano proprio quest’anno.
Vogliamo però chiudere con una riflessione, va bene stare al passo con i tempi e le cercare di seguire le tendenze dei mercati, ma è certo che il buon vino, fatto con rispetto e amore, non andrà mai fuori moda.
Secondo Assovini, in Sicilia le uve sono eccellenti e sane, ottimo stato vegeto-produttivo, assenza di stress idrico. Con queste premesse la vendemmia 2022 è iniziata nel migliore dei modi per la Sicilia. Quella del 2022 sarà molto probabilmente un'annata sicuramente abbondante in termini di quantità, ma anche la qualità sarà alta, sempre crescente negli anni per la nostra Regione. Tutto ciò nonostante gli evidenti cambiamenti climatici che però sembrano non inficiale la qualità dei nostri vini. Enrico Grimaldi Sommelier Fisar Palermo
Monica Cecere