
Il turismo enogastronomico in Italia si è dimostrato resiliente alla pandemia. Nel panorama delle offerte turistiche che hanno trovato nuovo slancio, le esperienze turistiche legate all’olio extravergine di oliva rappresentano la nuova frontiera, grazie anche all’approvazione della legge sull’oleoturismo e ai decreti attuativi.
Coerentemente con la definizione di “oleoturismo”, sono considerate attività oleoturistiche le seguenti attività svolte nei luoghi di produzione e/o trasformazione:
a) le attività formative ed informative rivolte alle produzioni olivicole del territorio e alla conoscenza dell’olio, con particolare riguardo alle indicazioni geografiche (DOP, IGP), nel cui areale si svolge l’attività, quali, a titolo esemplificativo, le visite guidate agli oliveti di pertinenza dell’azienda, ai frantoi, le visite nei luoghi di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo e alla produzione dell’olio, della storia e della pratica dell’attività olivicola e della conoscenza e cultura dell’olio in genere;
b) le iniziative di carattere formativo e informativo, culturale e ricreativa svolta nell’ambito dei frantoi e degli oliveti, ivi compresa la raccolta dimostrativa delle olive;
c) le attività di degustazione e commercializzazione delle produzioni olivicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, escludendo la somministrazione di preparazioni gastronomiche, non potendo prefigurarsi l’erogazione di un servizio di ristorazione.
Chi ha già utilizzato la formula afferma che “il turismo dell’olio è diventato il secondo raccolto dell’oliveto”. Tra i nuovi trend c’è la svolta digital dei Musei del Gusto tra cui anche Oleoteche e Musei dell’Olio. Nel futuro potrebbero trasformarsi sempre di più in hub enogastronomici, spazi poli-funzionali che favoriscono la scoperta del territorio e mettono in rete i produttori garantendo loro visibilità e facilitando l’arrivo dei turisti soprattutto nelle aree rurali. La ristorazione è certamente uno dei capisaldi dell’offerta enogastronomica dell’Italia. Dà visibilità alle produzioni e alla specialità culinarie locali, offre prelibatezze gourmet, consente di scoprire piatti di altre Regioni e Paesi.
Cooperative e frantoi offrono al viaggiatore la possibilità di diventare “raccoglitore per un giorno” e anche di sperimentare l’attività di mastro oleario, per un’immersione totale nell’essenza della cultura olivicola.
Per dirla con le parole del terzo presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson: Ora mi trovo nella terra del grano, del vino, dell’olio e del sole. Cos’altro può volere un uomo dal cielo?
Francesco Cicerone