
Il calcio, oggi lo sport più diffuso al mondo anche grazie ai grossi investimenti finanziari degli ultimi 10 anni e alla conseguente pubblicità, è diventato – come dice il prof. Matteo Saudino, filosofo – una “religione globale”. Come tutte le religioni può considerarsi come “oppio dei popoli”, ma nel tempo si è dimostrato spesso anche strumento di emancipazione sociale e libertà.
Esempio ne è il Corinthians di Socrates, uomo illuminato oltre che medico e giocatore, che nei primi anni ’80 riorganizzò lo spogliatoio della squadra dando vita ad una delle più affascinanti ed incredibili esperienze di autogestione autarchica dello sport. La Democracia Corinthiana, con il suo sistema ugualitario e democratico, contribuì alla fine della dittatura in Brasile.
Oggi, per i radicali cambiamenti sociali avvenuti nei secoli, Il calcio ha perso il suo “ruolo politico”, ma rimane comunque una grande metafora di vita perché esprime valori, appartenenza, identità.

La fede calcistica, che prevede precisi riti e gestualità mescolando spesso il sacro con il profano, coinvolge migliaia di persone diverse tra loro che però si riconoscono nella “ritualità della partita” (Football. Il calcio come fenomeno religioso. Marc Augé, EDB, Bologna 2016).
L’amore per i colori della “propria maglia”, l’identificazione e la percezione di appartenenza ad un unico gruppo, la convivialità e l’irrazionalità della passione, in
quei novanta minuti, portano – lo dico da tifosa rosanero – la mente lontana dai problemi della quotidianità. Le emozioni che si vivono in curva, la condivisione collettiva di gioie e dolori, i cori cantati all’unisono agiscono come un transfer di massa.
Anche il ritorno del Palermo in serie B si potrebbe configurare come un “riscatto sociale” per la città. Come mille anni fa, sono tornati gli arabi e ciò apre prospettive sconosciute ma intriganti. L’investimento del City Football Group è una grande occasione per tutta l’area metropolitana che si potrà concretizzare solo se verranno coinvolte nel progetto le istituzioni e tutte le parti sociali e, soprattutto, i giovani. La società sportiva dovrà essere pensata come una grande comunità educante e non totale: inclusione, condivisione delle idee e dei valori, rispetto delle regole, sano spirito agonistico sono i principi che dovrebbero essere portati avanti affinché possano fungere da volano per un reale progresso di Palermo e della sua gente. Un sogno da Mille e una Notte che potrebbe diventare realtà.
Forza Palermo Sempre!
Monica Cecere