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Simenza: Cumpagnia siciliana sementi contadine. Perché “Bio” diverso è bello!

Burnìa 03 Giu 2022 Food 412 viste

Giuseppe Li Rosi Ph: Thorsten Stobbe

“Siamo frutto di una mutagenesi continua e se non ci impegneremo a cercare i codici per riconnetterci con l’Universo saremo destinati all’estinzione”.

Giuseppe Li Rosi – Presidente di Simenza

«L’uomo è ciò che mangia», la frase del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach è di certo quella più famosa sul cibo, diventato quasi un tormentone per i food addicted. Ma è necessario comprendere il suo significato se vogliamo fare una riflessione seria sull’alimentazione. Lo studioso usò questo aforisma in una sua recensione dedicata al Trattato dell’alimentazione del popolo tedesco (Germania, 1850) del medico e fisiologo olandese Jakob Moleschott. Uno scritto rivoluzionario, perché fa della nutrizione il principio evolutivo cardine della storia umana. Il medico olandese, successivamente naturalizzato italiano, infatti, colloca il cibo all’origine della società, del pensiero, della religione e persino delle differenze culturali e di classe.

Moleschott afferma che «senza fosforo non c’è pensiero», cioè che se non diamo nutrimento al corpo difficilmente potremo elaborare delle idee.

La posizione dei due pensatori mette in crisi la filosofia idealista che ha sempre posto le idee al principio di tutto dimenticando che a produrle è il corpo. I due mettono in discussione il dualismo che vede l’uomo diviso in anima e carne e lo considerano un un unico sistema olistico. E per Feuerbach l’unità dell’essere umano sta proprio nell’alimentazione, che è il trait d’union tra natura e cultura.

Spiga di grano in fioritura

E proprio a questo pensiero si sono ispirati alcuni anni fa i creatori di “Simenza – cumpagnìa siciliana sementi contadine”, un’associazione di ben 120 tra agricoltori, allevatori e produttori finali siciliani impegnati dal 2016 nella tutela e il rilancio della biodiversità isolana che, sottolineiamo, rappresenta ben il 25% di quella totale europea.

Tanto che Giuseppe Li Rosi, presidente di Simenza, ad una nostra domanda, risponde con convinzione, che “La biodiversità si salva mangiandola!”

La missione di Simenza è dunque sicuramente la salvaguardia della biodiversità siciliana e il mantenimento delle tecniche tradizionali in agricoltura e nella trasformazione delle materie prime. Ma, come precisa Li Rosi, “fondamentalmente Simenza nasce dalla presa di coscienza dei produttori agricoli della necessità di un supporto culturale per sviluppare nei consumatori la consapevolezza di ciò di cui si nutrono”. Il cibo, infatti, è l’energia che consente di vivere, un’energia primordiale che viene dai frutti che la Madre Terra amorevolmente ci offre.

La Natura ci insegna la resilienza e l'antifragilità

Se il cibo che assumiamo è inquinato e depauperato dei nutrimenti a causa della chimica di sintesi usata nelle produzioni agricole intensive, l’energia che entra in circolo nel nostro organismo sarà negativa mettendo addirittura a rischio la vita sul pianeta.

Se invece si investe in sistemi di produzione sostenibile suggeriti dalla tradizione rurale, guardando al passato per imparare dall’esperienza millenaria dei nostri progenitori, si potrà ritrovare il senso perduto della terra, riuscendo così ad adattarci alle nuove condizioni che ci si presentano. “La Natura –  dice Li Rosi – ha infatti due caratteristiche fondamentali: la resilienza, cioè la capacità di adattamento per rimanere sempre lo stesso; e, soprattutto, l’antifragilità, termine coniato dallo scrittore libanese Nassim Nicholas Taleb, cioè il principio secondo cui la natura si evolve; è il comportamento messo in atto dagli organismi viventi che si modificano in caso di condizioni avverse. L’evoluzione è basata sul cambiamento, che è la fortezza della natura. Tradizione orale e sapienza umana – continua – sono i due elementi necessari per partecipare alla cooperazione con la Natura e con l’Universo. Questa collaborazione serve per avere le chiavi, i codici, per riconnettersi con i continui cambiamenti dell’ambiente, anche quelli climatici, che avvengono ciclicamente.”

Chi coltiva la terra si deve fare promotore di questa ri-evoluzione (n.d.r); deve essere attore consapevole e capace di trasferire il proprio sapere affinché si possa tornare a dare la giusta importanza a ciò che mangiamo.

Se solo impiegassimo più tempo nella ricerca del cibo di qualità ed investissimo un po’ di più delle nostre finanze per mangiare sano, saremmo tutti in buona salute e più felici.

Monica Cecere

@Simenza.bio

Gli appuntamenti con Simenza: 9 – 12 maggio 2022; EXPO COOK – Palermo                                                                          10 settembre 2022; ’A jurnata di Simenza – Milazzo (ME)

Pane e Tulipani

Agricoltura Cibo siciliano Grani antichi Sicilia Territorio Tradizione 2022-06-03
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